giovedì 29 gennaio 2015

PASSWORD? 123456

La password più usata nel mondo nel 2014 si conferma '123456', con al secondo posto 'password' e al terzo '12345' che ha scalzato 'qwerty'. Lo afferma, sulla base di circa 3,3 milioni di parole chiave 'hackerate' e poi rese pubbliche, l'azienda specializzata Splashdata.

Nella 'top 25' ci sono poche novità rispetto alla scorsa rilevazione: new entry l'uso di supereroi come Batman e Superman fino alla combinazione, considerata poco sicura, '696969'; 'iloveyou' va fuori dalla classifica.
Come negli anni passati, sottolinea la compagnia, le combinazioni numeriche molto semplici rimangono le preferite dagli utenti, occupando 9 delle prime 25 posizioni.

«La cattiva notizia della mia ricerca è che le password usate quest'anno per la maggior parte sono le stesse utilizzate negli anni precedenti - sottolinea Mark Burnett, uno degli autori -. La buona è che sembra che più utenti stiano evitando di usarle. Nel 2014 le prime 25 password sono state usate dal 2,2% del campione, un numero ancora alto ma comunque il più basso rispetto agli anni recenti».

Intanto, tra i consigli per evitare il furto della propria password c'è quello di usare un antivirus aggiornato sul computer, cambiare frequentemente le password più importanti, fare attenzione a non lasciare il pc incustodito e non protetto se usato in luoghi pubblici o in ufficio, diffidare da chi afferma di poterti entrare nel computer quando vuole, evitare l'opzione "ricorda password" se si utilizza un computer non proprio.

venerdì 16 gennaio 2015

CARTELLONI PUBBLICITARI IN 3D


Stanno per arrivare i cartelloni pubblicitari in 3D, che potrebbero essere sul mercato a partire dal 2016. Questo grazie alla tecnologia descritta sulla rivista Optics Express e messa a punto grazie alla collaborazione fra il Politecnico di Vienna e la start-up austriaca TriLite. Per ora si tratta solo di un prototipo ma i ricercatori si mostrano fiduciosi di poter superare tutte le difficoltà tecniche in breve tempo.
Come riporta l’Ansa, la tecnologia si basa su un sistema di laser orientati in più direzioni in modo ‘capillare’, che permette di creare un effetto tridimensionale visibile senza l’aiuto degli occhiali. Il segreto per creare le pubblicità che ‘bucano’ il cartellone è nel Trixel (3D-Pixel), ossia ‘punti’ costituiti da una luce laser e uno specchietto mobile.

«Lo specchio – ha spiegato Ulrich Schmid, uno dei responsabili del progetto – dirige i raggi laser attraverso il campo visivo, da sinistra a destra, e durante il movimento l’intensità del laser è modulato in modo che diversi laser flash vengono inviati in diverse direzioni».
L’effetto 3D è visibile solo a un certo intervallo di distanze, altrimenti l’immagine risulterà piatta, ma la tridimensionalità è visibile a 360 gradi attorno al pannello e può essere ‘sintonizzata’ a varie distanze. L’effetto è visibile anche in pieno sole e i cartelloni potrebbero visualizzare anche più di un annuncio a seconda dell’angolazione da cui si osserva il cartellone.
FONTE : ENGAGE.IT

venerdì 9 gennaio 2015

HIRIS l'orologio intelligente tutto italiano

La tecnologia italiana piace anche negli Stati Uniti. In particolare alla fiera più importante del pianeta, il Ces di Las Vegas. Molto interesse ha suscitato Hiris, un orologio esagonale che conta i passi, le calorie bruciate, la temperatura e molto altro per migliorare il


proprio stato di salute. E che attraverso un'app può adattarsi alle necessità di chi lo utilizza. A svilupparlo è stata Circle Garage, una start up genovese incubata al'I3P del Politecnico di Torino.
OROLOGIO INTELLIGENTE. Il dispositivo rilascia feedback tattili a seconda delle operazioni per cui è stato impostato e ha applicazioni che vanno dall'uso quotidiano allo sport, dalla riabilitazione 



all'enterteinment. Si è aggiudicato la prima Smart Home Hackathon, competizione fra giovani innovatori sul tema della casa connessa, con una applicazione per collegarsi alla tecnologia di casa: dal controllo della temperatura del termostato all'accensione delle luci attraverso un solo movimento del polso.

FONTE: LETTERA 43

giovedì 1 gennaio 2015

NEO DETECTIVE VIA WEB

Non sempre un assassino viene scoperto e assicurato alla giustizia dalle forze di polizia. A volte, purtroppo, succede anche che a finire in carcere siano degli innocenti. Ma si possono risolvere i crimini e correggere gli errori dei poliziotti che indagano, affidandosi alla “saggezza della folla”? Ne è convinto Colin Heilbut, fondatore di CrowdSolve , una piattaforma che vuole trasformare gli internauti in detective per scovare chi ha commesso delitti.
Un po’ come nella trasmissione “Chi l’ha visto?” che conta sulla partecipazione attiva del pubblico televisivo per far luce su casi irrisolti e su inchieste in corso. In questo programma, i telespettatori sono invitati a dare indicazioni e fare segnalazioni tramite telefono o inviando fax e lettere su fatti di cronaca nera come per l’omicidio di Yara Gambirasio o, più recentemente, del piccolo Loris Andrea.
CrowdSolve chiede, invece, la collaborazione degli utenti web. L’idea prende spunto dal grande successo ottenuto dalla serie radiofonica in podcast “Serial ”. Milioni di americani si sono appassionati a discutere della vicenda di Hae Min Lee, studentessa di un liceo di Baltimora, assassinata nel 1999. Per questo crimine è stato arrestato e condannato il suo ex-ragazzo Adnan Syed che, però, si dichiara innocente.
Colin Helibut pensa che l’interesse di massa dimostrato per “Serial” possa essere sfruttato per aiutare le persone che negli Stati Uniti sono ingiustamente detenute. Secondo Innocence Project , sono circa 40mila, una quota stimabile tra il 2,3-5% dell’attuale popolazione carceraria.

Per potersi occupare di casi controversi è necessario recuperare e acquisire i fascicoli presso l’amministrazione giudiziaria, sostenendo delle spese. CrowdSolve intende raccogliere denaro per poter portare avanti la sua iniziativa e realizzare il suo progetto. Come? Rivolgendosi al popolo della rete attraverso una campagna promossa sul sito di crowdfunding IndieGoGo. Chiunque può contribuire, con piccole o più cospicue somme, a raggiungere l’obiettivo di 50mila dollari entro il 19 gennaio 2015.





Una volta avuti i documenti relativi ad un’indagine di omicidio, ogni utente, iscrivendosi gratis alla piattaforma collaborativa, potrà dedicarsi ad un caso da solo, come un novello Sherlock Holmes, o insieme ad altri membri della comunità per suggerire ipotesi e piste alternative. Questa attività verrà organizzata e moderata consentendo ai partecipanti di giudicare le varie teorie con un sistema di voto interno. 

Tanti piccoli detective online riusciranno a fare chiarezza salvando degli innocenti? O aumenteranno soltanto la confusione? Intanto, siamo certi su quale sarà il primo dossier giudiziario che verrà sottoposto agli utenti di CrowdSolve. E’ quello di Hae Min Lee, naturalmente.

Fonte: LA STAMPA