venerdì 6 luglio 2012

Accordo Google-Istituto Luce: 40 anni in un click

“Lo scrittore messicano Octavio Paz diceva: La memoria è un presente che non finisce mai di passare”. Così ha presentato Rodrigo Cipriani Foresio, in una conferenza stampa ospitata dal Ministero per i beni e le attività culturali, il recente accordo tra Google e l’Istituto Luce – Cinecittà.
Quasi 30.000 video,  (che tuttavia è ancora solo una parte dell'ingente quantità di materiale audiovisivo) sono ora su YouTube liberamente linkabili in un canale autonomo, una vera e propria banca dati di 40 anni di audiovisivo italiano che passa dai cinegiornali, ai reportage, ai servizi di attualità.
"Grazie a questo accordo contribuiremo attraverso la nostra piattaforma mondiale a preservare la cultura e la storia locale, in questo caso italiana” – ha dichiarato Carlo d’Asaro Biondo, presidente per l’area Seemea (Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa) di Google.
“Gli utenti di YouTube navigheranno in modo semplice all’interno di una mole così vasta di documenti storici, grazie ad apposite playlist tematiche” – ha spiegato Federica Tremolada responsabile partnership di YouTube in Italia – “la tutela del copyright è garantita dal Content ID, I cinefili di tutto il mondo potranno godere di questo archivio senza pagare un centesimo. Istituto Luce Cinecittà ricaverà dei guadagni dalla pubblicità inserita all’interno dei propri video su YouTube”

giovedì 31 maggio 2012

All'asta APPLE 1

È ancora funzionante il primo esempio di computer della Apple, che andrà all'asta (sprovvisto di schermo, tastiera e torretta) da Sotheby's New York; questo apparecchio permetteva per la prima volta agli utenti di digitare lettere su un monitor attraverso una tastiera.

Il lotto comprende l’interfaccia originale, i manuali per l’uso e un libricino per principianti oltre che una relazione scritta da Steve Jobs nel 1974 quando lavorava all’Atari e indirizzata al suo caporeparto, contenente indicazioni su come migliorare la funzionalità dei giocatori di calcio in un gioco chiamato “World Cup”.

Il computer è stato creato a mano da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1976 e presentato lo stesso anno all’Homebrew Computer Club (un club per appassionati di computer) di Palo Alto in California, snobbato da tutti tranne che da Paul Terrell proprietario della catena di negozi chiamata Byte Shop, ne ordinò addirittura 50 al prezzo di 500 dollari ciascuno. Steve J. e Steve W., ancora giovani, non persero tempo e in soli 30 giorni produssero le unità e gliele fecero recapitare.
Dei 50 modelli realizzati per la catena Byte Shop, purtroppo solo sei sono tuttora funzionanti. E all’asta di Sotheby’s sarà possibile aggiudicarsi proprio uno di questi preziosi reperti Apple.

Prevista la vendita per il 15 giugno, la base d'asta prevista oscillerà tra i 120 e i 180 mila dollari.

martedì 22 maggio 2012

Spazio: partita la prima capsula privata



Dragon, la prima capsula spaziale costruita da un privato, è stata lanciata questa mattina dopo un ritardo di due giorni dovuto al guasto di uno dei motori, e in questi istanti prosegue il suo viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Partita alle 03:44 (le 09:44 ora italiana), dalla base di Cape Canaveral, dopo circa 10 minuti ha completato la separazione dal lanciatore Falcon 9.
La missione è di tipo dimostrativo (nei prossimi giorni la capsula Dragon effettuerà alcuni test in orbita per agganciarsi alla Stazione Spaziale Internazionale) ed è stata organizzata dalla società privata Space Exploration Technologies (SpaceX), che ha un contratto con la NASA per gestire il trasporto di materiale verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In seguito alla dismissione degli Space Shuttle lo scorso anno.
Attualmente la Nato dipende da Russia per l'invio di astronauti, al costo di 60 milioni di dollari a persona.
Se il test di oggi sarà coronato dal successo, SpaceX - fondata dall'imprenditore Internet Elon Musk - potrebbe divenire la prima società privata a raggiungere la stazione spaziale.
SpaceX e Orbital Sciences Corp hanno già contratti per un valore complessivo di 3,5 miliardi di dollari per il trasporto di carichi sulla Iss. La società di Musk è anche tra le quattro impegnate a costruire taxi spaziali per astronauti, turisti e ricercatori.

martedì 15 maggio 2012

Telefonino? Lo ricarica il virus

I ricercatori dell'università di Berkeley, in California, stanno studiando il comportamenteo di alcuni virus batteriofagi che, sollecitati meccanicamente, produrrebbero energia.
Lo studio dei ricercatori di Berkley , pubblicato su Nature Nanotechnology, spiega come fare.

I virus utilizzati per provare questa teoria appartengono alla famiglia dei batteriofagi e sono assolutamente innocui per l’uomo in quanto attaccano solo batteri. Questi virus hanno una qualità, sono piezoelettrici, ovvero sono capaci di tradurre in elettricità delle sollecitazioni di tipo meccanico. Questi virus sottoposti a particolari condizioni finiscono per auto assemblarsi creando una pellicola sottile che è l’ideale per produrre una batteria. Grazie all'ingegneria genetica sono poi riusciti ad aumentare la differenza di potenziale tra le due estremità delle proteine e, "impilando" diversi strati di virus, hanno potuto realizzare un generatore che, semplicemente premuto con un dito, genera una tensione di 400 millivolt e un'intensità di corrente massima di 6 nanoampere.  La corrente creata è stata sufficiente ad illuminare un piccolo display e a far apparire il numero 1.


Seung-Wuk Lee, uno dei ricercatori che fa parte del team dell’università di Berkley ha voluto spiegare i passi successivi di questo studio, “Ora stiamo lavorando a nuovi modi per migliorare la produzione la biotecnologia ci permette di modificare geneticamente i virus a piacimento, quindi questo metodo potra’ essere usato per la produzione di energia nei dispositivi microelettronici del futuro. Un’applicazione possibile, ad esempio sara’ la produzione di ‘foglietti’ di virus da inserire nelle scarpe che ricaricano ad esempio un telefono con l’energia sviluppata dai passi”.

mercoledì 9 maggio 2012

Salone del libro di Torino: triplicano ebook italiani

Salone del Libro 2012 di Torino: gli ebook sono i nuovi esordienti
Il 10 maggio aprirà i battenti il Salone del Libro di Torino edizione 2012 con motivo conduttore la Primavera digitale. Sarà un'edizione al passo coi tempi, infatti troveranno ampio spazio gli ebook.  Secondo lo studio dell’Ufficio Studi Aie, il mercato ebook 2011 pesa nove volte più di quello 2010: alla fine dell’anno scorso valeva lo 0,9% (pari a 12,6 milioni di euro) del mercato dei canali trade (librerie, librerie online, Gdo), era dello 0,1% a fine 2010. Un incremento del 740% sull’anno precedente. Fra il 2012 e il 2011 è sceso, inoltre, il prezzo medio dell’ebook alla produzione: oggi si aggira sugli 11,07 euro (Iva al 21% inclusa), era di 11,18 euro lo scorso anno (con Iva al 20%).
Ad essere “conquistati” dagli ebook sono soprattutto gli uomini: il 51,7% dei lettori di libri di carta (con più di 6 anni) sono donne, mentre il 61,5% degli uomini, di oltre 14 anni di età, sono i più accaniti lettori di ebook. Fra il 2011 e il 2010 sono cresciuti anche gli acquirenti di ebook del 55,3% (erano 365 mila nel 2010, sono diventati 567 mila) e i lettori forti di ebook del 59,2% (erano 691 mila nel 2010, sono diventati 1 milione e 100 mila).

I dati 2011 e del primo trimestre 2012 saranno presentati da Alberto Dal Sasso, Business Unit Director Media and Books, Italy di Nielsen e da Giovanni Peresson dell’Ufficio studi Aie. Ne discuteranno – moderati da Andrea Angiolini, presidente Commissione editoria digitale di Aie – Jacopo Gori, direttore librerie Giunti al Punto, Stefano Sardo, direttore Librerie Feltrinelli, Massimo Turchetta, direttore generale Libri Trade Rcs libri, Mauro Zerbini, amministratore delegato Ibs.it e, in chiusura, Marco Polillo, presidente dell’Aie.



venerdì 4 maggio 2012

Touché e il mondo diventa un grande touchscreen

Un gruppo di ricercatori della Disney Research in collaborazione con gli scienziati della Carnegie Mellon University sta studiando un sensore che potrebbe rivoluzionare il modo con cui interaggiamo con gli oggetti che ci circondano quotidianamente.  Touché – questo il nome della nuova tecnologia – sarebbe capace di trasformare in touchscreen il tavolo, lo specchio, un liquido e perfino il corpo umano.



Il dispositivo, che verra' presentato alla Conference on Human Factors in Computing Systems di Austin, Texas, la prossima settimana, sfrutta lo stesso principio degli schermi tattili tradizionali, in cui vengono registrati i cambiamenti di intensita' elettrica, operando pero' in modo multi frequenziale, cioè su più frequenze diversamente da quello che succede con i touchscreen "tradizionali" che usano una sola frequenza. Monitorare più frequenze vuol dire ottenere più informazioni. L’esempio che gli scienziati della Disney preferiscono citare è quello della maniglia intelligente. A seconda del modo in cui viene toccata si apre e si chiude automaticamente, rendendo possibile anche la limitazione dell’ingresso solamente a determinate persone.

Il termine touchscreen non riesce a spiegare in modo completo le potenzialità dell’applicazione di Touché. Oltre al tatto il sensore è infatti capace di riconoscere anche i movimenti e la configurazione spaziale di un oggetto o di un corpo. Questo ad esempio rende possibile la realizzazione di una poltrona che capisce la posizione che occupiamo su di essa per alzare o abbassare il livello dell’illuminazione.

 "Nei nostri laboratori abbiamo gia' attrezzato una grande quantita' di oggetti con la sensibilita' al tocco – spiega Ivan Poupyrev dei laboratori Disney – questo ci dice che siamo pronti a creare nuovi modi per far interagire le persone con il mondo che le circonda". Tra gli oggetti trasformati in device touchscreen si trovano maniglie, vasche d’acqua, smartphone sensibili anche sulla scocca e non solo sul display, e uno studente in carne e ossa. Poupyrev spiega inoltre come l’applicazione nei liquidi sia potenzialmente molto interessante, dato che potrebbe portare innumerevoli vantaggi alla sicurezza, a cominciare da giochi o controlli per gli alimenti.



domenica 29 aprile 2012

A breve la nuova Nikon Full-frame



Nikonrumors.com, sito solitamente ben informato, riporta alcune fonti secondo le quali l’erede della Nikon D700, la DSLR full frame che si è battuta con la 5D Mark II di Canon, potrebbe arrivare quest’estate, o al più tardi al Photokina 2012 di settembre, e si chiamerà Nikon D600 (a dispetto del fatto che nel frattempo sia stata presentata anche la Nikon D800).

Photorumors.com si spinge più in la pubblicato una serie di specifiche relative alla macchina:
- sensore full frame (sensore con le dimensioni della pellicola 35mm, più grande rispetto a quelli delle reflex consumer APS-C)
- editor RAW "in camera" (conversione RAW direttamente nella macchina)
- doppio slot per schede di memoria SD
- possibile integrazione di un modulo GPS
- nuovo battery grip aggiuntivo
- funzione video time-lapse integrata
- nulla è trapelato, per ora, sul numero dei megapixel ma cè chi parla di 24 magapixel


Sarà sicuramente una entry level, il prezzo non dovrebbe superare i 1500 $ che considerando la categoria di appartenenza si tratta di un prezzo basso.

Ovviamente si parla di rumors e niente è stato ancora confermato dall'azienda, ma se Nikon decidesse di mettere in commercio la D600 potrebbe offrire ai nikonisti una linea completa di reflex DX e full frame, con tre modelli nella categoria più professionale: D600, D800 e D4.

giovedì 26 aprile 2012

Samsung, il chip del Galaxy S III sarà un Quad-core

Il Galaxy S3, l'atteso nuovo smartphone che Samsung presenterà la settimana prossima a Londra, avrà nel motore un nuovo processore quad core con velocità di clock a 1,4 GHz, sviluppato su architettura Arm Cortex A9 e prodotto con tecnologia di processo a 32 nanometri dallo stesso chaebol coreano. Il nuovo chip - denominato Exynos 4 Quad - andrà ad equipaggiare i modelli di tablet (Samsung Galaxy Tab in primis) di fascia alta, promettendo un significativo salto prestazionale in avanti rispetto ai precedenti processori a 45 nm dual-core.

La caratteristica principale del Exynos 4 è il ridotto consumo energetico che richiede ottenedo una maggiore autonomia della batteria.
L’Exynos 4 Quad infatti “possiede il doppio della capacità di elaborazione rispetto ai suoi predecessori dual-core, ma ha un consumo energetico inferiore del 20%”. Questa la promessa dell’azienda, che sottolinea come il processore sia in grado di mettere in stand-by i diversi core, risparmiando così la batteria, quando non è necessaria tutta la sua potenza di calcolo.

A Londra Samsung toglierà anche i veli a S-Cloud, la risposta del vendor sud coreano a Apple iCloud. Secondo precedenti indiscrezioni, il Galaxy S3 vanterà uno schermo AMOLED da 313ppi, una fotocamera da 12 Megapixel, sistema operativo Android 4.0 (Ice Cream Sandwicho ICS) e nuovo case basato in ceramica.

martedì 24 aprile 2012

Presentato GDRIVE il cloud della GOOGLE

"Avete presente il mostro di Loch Ness? Se ne parla tanto, come di Google Drive, ma nessuno l'ha mai visto". Ora però è ufficiale che "almeno uno dei due esiste davvero"... USA L'IRONIA, Google, per lanciare il suo nuovo e per lungo tempo fantomatico servizio di archiviazione online, annunciato anche sul blog ufficiale di Google costituisce un upgrade di Google Documenti: ecco quindi che, se si decide di attivare Google Drive, si aggiorna e potenzia Google Documenti con le nuove funzioni. Google ha potenziato notevolmente anche la funzionalità che consente di lavorare in gruppo simultameamente su un documento, introducendo la possibilità di commentare con una sorta di chat in tempo reale.

Video, foto, immagini, documenti realizzati con Google Docs e in formato Pdf e molto ancora potranno in altri termini essere trasferiti dal proprio pc, tablet o smartphone nella nuvola rispetto a diversi "piani" tariffari messi a punto dal gigante californiano. Più precisamente, i primi 5 Gbyte di spazio di storage sono gratuiti, l'aggiornamento a 25 Gbyte costa 2,49 dollari al mese mentre quello a 100 Gbyte ne richiede 4,99. Per chi ha esigenze di archiviazione da piccolo ufficio è disponibile anche la versione di Google Drive da 1 Terabyte, per cui servono 49,99 dollari mensili. Da Mountain View fanno notare inoltre come al momento di effettuare uno degli "upgrade" a pagamento anche lo spazio dell'account di posta elettronica Gmail dell'utente sarà esteso fino a 25 Gbyte (rispetto ai circa 8 Gbyte normalmente disponibili).

Per completare l'opera, e questo è un tassello sui cui Google promette di lavorare parecchio nei prossimi mesi, Drive ospiterà applicazioni indipendenti e scaricabili dal Chrome Web Store per gestire – direttamene all'interno del servizio cloud - attività come l'invio di fax, l'editing di video e la creazione di siti direttamente da Drive.


lunedì 23 aprile 2012

Adobe CS6 sulle nuvole

Adobe ha annunciato ufficialmente il lancio della Creative Suite 6, l'ultima versione della popolare raccolta di programmi per grafici, sviluppatori web e video broadcasting.
Ogni applicazione della suite è stata notevolmente migliorata: la Creative Suite 6 porta con sé ben 14 applicativi, gli aggiornamenti più significativi comprendono Photoshop CS6, Illustrator CS6 e inDesign CS6, mentre sul piano delle novità, Adobe Muse si presenta come un applicativo in grado di facilitare la creazione di siti HTML5; ma la vera rivoluzione stà nella possibilità di abbonarsi al programmi in alternativa al tradizionale acquisto.

Come al solito, infatti, la Creative Suite è disponibile in varie versioni con prezzi che vanno da 1.499 (1.813,79 con IVA) a 2.999 euro (3.626,79 euro con IVA), ma debutta anche una nuova versione chiamata Creative Cloud Membership. che consente di scaricare e installare ogni applicazione della suite e utilizzarla pagando un canone di abbonamento mensile. 

Per chi decide di sottoscrivere l'abbonamento annuale, tale canone è pari a 49,99 dollari al mese (47,99 euro, 59,03 euro con IVA); chi preferisce rinnovare la sottoscrizione ogni mese, invece, si troverà a pagare 74,99 dollari al mese (71,99 euro, 88,55 euro con IVA). Oltre all'accesso ai software, Creative Cloud offre anche 20 Gbyte di spazio online per condividere i propri lavori e poterli modificare da qualunque postazioni.

Al momento l’offerta è focalizzata sull’edizione consumer della Creative Suite; secondo alcune voci, nel corso delle prossime settimane dovrebbe essere lanciata la versione aziendale del servizio Creative Cloud. Il servizio sarà probabilmente ribattezzato Team e dovrebbe, ad un costo di 70 euro/mese, offrire più spazio sul cloud, oltre a strumenti di collaborazione e condivisione potenziati.

venerdì 20 aprile 2012

TV si cambia (di nuovo) arriva nuovo decoder

Non tutta l'Italia è passata al digitale ma è già ora di cambiare. Il digitale terrestre si evolve e promette un maggior numero di canali e una migliore qualità visiva, con un ampliamento dell'alta definizione e, forse, anche l'arrivo del 3D.
Dal primo gennaio 2015 i decoder, sia integrati nei televisori che esterni all'apparecchio, dovranno essere dello standard DVB-T2 (evoluzione dell'attuale DVB-T). A partire dal primo luglio 2015, non potranno più essere venduti televisori privi del nuovo tipo di decoder. Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri, con un emendamento all'interno del decreto di semplificazione fiscale.


Le frequenze disponibili per il digitale terrestre saranno ridotte da 55 a 34 e il nuovo standard, anche riducendo le frequenze, sarà in grado di supportare più canali all'interno dello stesso multiplex, sostenendo fino a 6 canali in HD contro i 2 del DVB-T. Il DVB-T2 sarà inoltre in grado di offrire l'ultra definizione da 4096x3112 pixel (4k, anche chiamato super HD), oltre che le trasmissioni in 3D.

Al momento i due maggiori protagonisti della scena televisiva - RAI e Mediaset - non hanno indicato piani chiari per il passaggio al DVB-T2, se si eccettua l'intenzione, manifestata dalla RAI, di procedere a una sperimentazione.

Le trasmissioni digitali con lo standard attuale, comunque, non cesseranno di colpo nel 2015: secondo Mario Frullone direttore delle ricerche della Fondazione Ugo Bordoni un'Istituzione di alta cultura e ricerca, che svolge attività di consulenza nei confronti del Parlamento, del governo e delle amministrazioni pubbliche«le due tecnologie continueranno a coesistere per un gran numero di anni». Ciò significa che i possessori degli attuali decoder in commercio, potranno ancora vedere senza problemi la televisione ancora per diversi anni dopo il 2015 e quindi non sarà necessario sostituire in massa i decoder e i televisori attuali; è comunque consigliabile a chi ha intenzione di programmare l'acquisto di un televisore a orientarsi verso un modello già compatibile con il nuovo standard o comunque aggiornabile

mercoledì 18 aprile 2012

A breve il CLOUD di GOOGLE 5 Gb gratis


Secondo le ultime indiscrezioni sembrerebbe che Google sia pronto a presentare GoogleDrive entro la fine di aprile il servizio di cloud storage vociferato oramai da anni ma ancora non ufficialmente presentato dall’azienda di Mountain View.
Secondo vari rumors Google metterà a disposizione gratuita 5 Gb gratis (aumentabili a pagamento fino a 1 Tb) quindi ben più del suo concorrente Dropbox.
GDrive potrebbe essere integrato a livello di sistema, mediante un client desktop che si affiancherà alla versione online per sincronizzare i propri file. Inoltre probabilmente si potranno modificare i propri documenti archiviati su GDocs direttamente all’interno del client.
Secondo il, Wall Street Journal il servizio di storage di Google si chiamerà semplicemente Drive. Consentirà di archiviare foto, documenti ed idee sui server di Google, in modo che siano accessibili da ogni dispositivo connesso al Web.


martedì 17 aprile 2012

Iniziano le consegne di Raspberry PI il PC più piccolo del mondo


I primi 700 pezzi, dopo una lunga attesa, stanno per essere lanciati sul mercato (a fronte di una richiesta di circa 220 mila prenotazioni). Al momento pare anche piuttosto complesso riuscire ad acquistarli.
Stiamo parlando di Raspberry PI, il più piccolo ed economico computer del mondo. Costa appena 35 dollari, circa 27 euro, ed è equipaggiato di tutto il necessario per funzionare e navigare in Rete. Basta connettere un monitor e una tastiera/mouse.
Raspberry PI non ha uno chassis,vi vende solo la scheda elettronica. Il case delle foto qui e che girano su internet è ideato da Marco Alici, ed è uno dei possibili involucri, realizzabile peraltro con una stampante 3D. Il sistema operativo risiede su Sd card, e ci sono già due distribuzioni di Linux pronte.
Dentro il PI c'è una Cpu Broadcom Arm11 da 700MHz e 256 mb di Ram.

lunedì 16 aprile 2012

Prossima uscita Kindle Touch


A quattro mesi dall’arrivo del Kindle in Italia, l'e-book reader di Amazon si presenta anche in versione touch

Il 27 aprile ci sarà il lancio ufficiale del Kindle Touch, uscirà in due versioni: Kindle Touch e Kindle Touch 3G, si tratta delle versioni touchscreen del popolare lettore di e-book; entrambe sono dotate di schermo e-ink da 6 pollici e pesano 213 grammi, mentre la batteria consente di arrivare sino a 2 mesi di autonomia. l’unica differenza sarà nella connessione il 3G come si intuisce dal nome si potrà collegare con la rete 3G, con i costi di connessione completamente a carico di amazon (che si rifarà sul prezzo dei libri), mentre l’altro sarà solo WI-FI.

La possibilità di connettersi in Rete non serve unicamente per poter scaricare nuovi libri elettronici: grazie a servizio cloud di Amazon si potrà sincronizzare tutti i vari dispositivi di lettura (esistono infatti applicazioniKindle anche per smartphone e PC), così da poter riprendere dal punto in cui ci si era interrotti, indipendentemente dal mezzo.

Per quanto riguarda i titoli offerti nella nostra lingua, Amazon ha in catalogo oltre 21.000 libri, mentre il numero totale di e-book supera il milione.

Entrambi i lettori si possono già prenotare su Amazon; il Kindle Touch costa 129 euro; il Kindle Touch 3G costa invece 189 euro.

Secondo i dati presentati di recente da Assinform la vendita dei libri elettronici è arrivato nel 2011 a quota 131 milioni di euro, crescendo del 719% rispetto ai 16 milioni del 2010.

venerdì 13 aprile 2012

E-paper flessibile


Se ne parla da tempo e forse grazie al LGDisplay entro la fine dell’anno potremo vedere in circolazione i primi e-paper flessibili. Si parla di fogli e-ink da 6 pollici con risoluzione di 1024 x 768, spessore di 0,7 mm e peso di 14 grammi.

Per ora il display è piccolo e si può piegare massimo fino a 40 gradi comunque siamo a un passo da una rivoluzione nel settore, in un prossimo futuro potremo quindi trovare sul mercato dei lettori di e-book in grado di piegarsi come vere e proprie pagine di un libro.

Il capo della divisione OLED di LG Sang Duck Yeo ne è sicura: “Siamo entusiasti di questo prodotto che dà una scossa al mercato dei display OLED flessibili”.

E - book è anche molto resistente come provano i test in laboratorio. Non si è rovinato candendo più volte dall'altezza di 1,5 metri e non si è graffiato anche sotto i colpi di un piccolo martello in uretano.